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Lucio Dalla, la storia di "Quale allegria"

L'album "Come è profondo il mare" compie 45 anni, lo rileggiamo canzone per canzone
Lucio Dalla, la storia di "Quale allegria"

"Come è profondo il mare" di Lucio Dalla è stato pubblicato 45 anni fa, nel novembre del 1977. Ripercorriamo l'album canzone per canzone, in ordine di tracklist.


Quale allegria
parole e musica di Lucio Dalla

«Forse la più bella, in assoluto, tra le canzoni di Lucio Dalla, per il suo tessuto melodico e per la sua sommessa malinconia» sancisce Giaime Pintor sul «Corriere della Sera». Nemmeno uno “sprassolati” buttato lì, che costringe a dispute glottologiche senza soluzione, intacca il lirismo narrativo, musicale ed emotivo di "Quale allegria" con Dalla che plana sulle sofferenze quotidiane e terrene in una sorta di confidenziale, quasi scanzonato, pessimismo cosmico, quello che ci rassegna all’unico tragico senso della vita, "arrivare in salute al gran finale", cioè morire, d’accordo, ma senza soffrire troppo.

La scomparsa di mamma Iole nel 1976 distilla tutta la malinconia di Lucio che si arrende all’inutilità dei trucchi di fronte al destino: "Quale allegria cambiar faccia cento volte per far finta di essere un bambino, con un sorriso ospitale ridere, cantare, far casino, insomma far finta che sia sempre un carnevale". Dal patetico «quale allegria» si passa presto al definitivo «senza allegria» fino all’ultima strofa dove c’è la dimensione che rende Lucio Dalla il passo avanti della musica italiana, per la sua professionalità di musicista e di interprete ma soprattutto per la capacità leggera e istintiva di raccontare piccole tragedie cosmiche, come quella di Andrea, un quindicenne tossicodipendente ammazzato davvero a bastonate a Bologna per avere rubato dei salami alla vigilia di Natale, una storia vera rimasta impressa nell’anima di Lucio: "Per i suoi pasti mal mangiati, i
sonni derubati, i furti obbligati, per essere stato ucciso quindici volte in fondo a un viale per quindici anni la sera di Natale".

La canzone in verità Dalla la scrive per Ornella Vanoni che la interpreta con la consueta classe nell’album "Io dentro / Io fuori" dello stesso 1977. La versione di Lucio ha una dimensione ancora più struggente, sostenuta da una melodia morbida da romanza, dalle chitarre di Ciccaglioni e di Ron che ci mette anche il pianoforte e gli archi quelli autentici, non sintetizzati, diretti da Ruggero Cini. Nel 1978 la Rca pubblica il coraggioso 45 giri con "Quale allegria" e "Il cucciolo Alfredo", vendite modeste, ma
Dalla è ormai diventato un genio compreso.


Questo testo è tratto da "Tutto Dalla" di Federico Pistone, pubblicato da Arcana, per gentile concessione dell'autore e dell'editore. (C) 2020 Lit edizioni s.a.s. 

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